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Nudo seduto Modigliani

Poster: Modigliani: Nudo seduto - cm 30x24
  • Poster Modigliani Nudo seduto - cm 30x24

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Nudo seduto Modigliani - Amedeo Clemente Modigliani (Livorno, 12 luglio 1884 - Parigi, 24 gennaio 1920) è stato un pittore e scultore italiano celebre per i suoi ritratti femminili caratterizzati da volti stilizzati e da colli affusolati. Morì all'età di trentacinque anni. È sepolto nel cimitero parigino Père Lachaise.
Oggi, Modigliani è considerato come uno dei più grandi artisti del XX secolo. Le sue opere sono esposte nei più grandi musei del mondo.
Le sue sculture raramente cambiano di mano e i pochi dipinti che vengono venduti dai proprietari possono raccogliere anche più di 15 milioni di Euro. Il suo "Nu couché (Sur le côté gauche)" venne venduto nel novembre del 2003 per 26.887.500 dollari.
Nato in Toscana da una famiglia ebraica - quarto figlio del livornese Flaminio Modigliani e di sua moglie, francese di nascita, Eugénie Garsin - crebbe nella povertà, dopo che l'impresa di mazzadria in Sardegna del padre andò in bancarotta.
Modigliani fu anche afflitto da problemi di salute, dopo un attacco di febbre tifoidea, avuto all'età di 14 anni, seguito dalla tubercolosi due anni dopo.
La sua famiglia soffriva di una storia di depressioni che colpì anche Modigliani. Nel 1898 il fratello maggiore ventiseienne, Giuseppe Emanuele, poi deputato del Partito Socialista Italiano venne condannato a sei mesi di carcere.
 
BIOGRAFIA
Nel 1902 Amedeo Modigliani si iscrisse alla Scuola libera di Nudo di Firenze e un anno dopo si spostò a Venezia dove frequentò l'Istituto per le Belle Arti.
È a Venezia che Amedeo provò per la prima volta l'hashish frequentando i quartieri più infimi della città.
Nel 1906, Modigliani si sposta a Parigi che all'epoca era il punto focale dell'avanguardia artistica.
Sistematosi a Le Bateau-Lavoir, una comune per artisti squattrinati di Montmartre, fu ben presto occupato dalla pittura. All'inizio fu Influenzato dal lavoro di Toulouse-Lautrec ma in seguito Paul Cézanne cambiò le sue idee.
Ma Modigiliani sviluppò uno stile unico. Pur essendo contemporaneo dei cubisti non faceva parte di tale movimento.
Modigliani è famoso per il suo lavoro rapido. Si dice completasse un ritratto in una o due sedute. Una volta terminati, non ritoccava mai i suoi dipinti. Eppure coloro che posarono per lui dissero che essere ritratti da Modigliani era come farsi spogliare l'anima.
Nel 1909, Modigliani fece ritorno alla sua città natale, Livorno, malaticcio e logorato dal suo stile di vita dissoluto.
Non restò in Italia a lungo. Fece presto ritorno a Parigi, questa volta affittando uno studio a Montparnasse.
Egli si era inizialmente pensato come scultore più che come pittore e iniziò a scolpire seriamente dopo che Paul Guillaume, un giovane e ambizioso mercante d'arte, si interessò al suo lavoro e lo fece conoscere a Brancusi.
Suo più grande e fedele amico fu il pittore Maurice Utrillo che visse gli stessi problemi di alcolismo di Amedeo.
 
LE SCULTURE
Guardando le sue sculture si nota l'influenza dall'arte africana che Modigliani vide probabilmente al Musée de l'Homme.
Il suo interesse per le maschere africane appare evidente nei visi.
Questi appaiono antichi, quasi egizi, piatti, come una maschera, con occhi a mandorla, bocche increspate, nasi storti e colli allungati.
Una serie di sculture di Modigliani vennero esibite al Salone autunnale del 1912. A causa delle polveri generate dalla scultura, la sua tubercolosì peggiorava. Abbandonò la scultura, sia in pietra che in legno, e si concentrò unicamente sulla pittura.
Tra i suoi lavori si ricordano il ritratto del suo amico Chaim Soutine e i ritratti di molti dei suoi contemporanei che frequentavano Montparnasse: Moise Kisling, Pablo Picasso, Diego Rivera, Juan Gris, Max Jacob, Blaise Cendrars e Jean Cocteau.
 
LE DONNE DI MODIGLIANI
Allo scoppio della prima guerra mondiale Modigliani cercò di arruolarsi nell'esercito ma venne scartato a causa della sua salute cagionevole.
Forse sapendo che a causa della sua salute la sua vita sarebbe stata breve, perseguì un desiderio di morte bevendo e consumando grosse quantità di droga.
Conosciuto tra i suoi amici come "Modì" (che in francese suona ironicamente come "maudit": dannato, maledetto) Amedeo Modigliani era un bell'uomo e le donne ne erano fortemente attratte. Ad un cert punto entrò nella sua vita Beatrice Hasting.
Beatrice vi restò per quasi due anni, fu il soggetto di diversi ritratti, compreso "Madame Pompadour" e fu anche l'oggetto delle sue ire di ubriaco.
Quando beveva diventava una persona amara e arrabbiata, sempre in cerca della rissa, come venne dipinto nel famoso disegno di Marie Vassilieff.
Da sobrio, era timido e affascinante, citava Dante Alighieri e recitava poesie dal libro di Lautréamont "Les Chants de Maldoror" di cui portava sempre con se una copia.
 
LA RELAZIONE CON JEANNE
Nel 1916 Modigliani fece amicizia con il poeta e mercante d'arte polacco Leopold Zborovski e con sua moglie Anna.
Modigliani li dipinse diverse volte, chiedendo solo 10 franchi a ritratto. L'estate seguente la scultrice russa Chana Orloffa lo presentò a una bella studentessa diciottenne di nome Jeanne Hébuterne che aveva posato per Foujita.
Jeanne proveniva da un retroterra borghese e conservatore. La sua famiglia, estremamente religiosa, non approvava la sua relazione con il pittore che ai loro occhi non era nient'altro che un vizioso derelitto e per giunta ebreo.
Nonostante la famiglia di lei, ben presto andarono a vivere assieme. Anche se Jeanne fu l'amore della sua vita le loro scenate in pubblico divennero persino più famose delle esibizioni soliste di Modigliani ubriaco. Dopo la morte di Modigliani, Jeanne distrutta dal dolore si lasciò morire prima ancora che venisse al mondo il loro secondo figlio.
 
I NUDI
Il 3 dicembre 1917, la prima personale di Modigliani, si tenne alla Berthe Weill Gallery.
Il capo della polizia di Parigi rimase scandalizzato dai nudi di Modigliani e lo costrinse a chiudere la mostra a poche ore dalla sua apertura.
Quello stesso anno, Modigliani ricevette una lettera da una ex-amante, Simone Thirioux, una ragazza Franco-Canadese, che lo informò di aver dato alla luce un suo figlio che non riconobbe mai.
Il 29 novembre 1918 la Hébuterne diede alla luce una bambina che venne anch'essa battezzata Jeanne.
Mentre era a Nizza, un soggiorno organizzato da Leopold Zborovski per Modigliani, Tsuguharu Foujita e altri artisti, allo scopo di cercare di vendere i loro lavori ai ricchi turist. Modigliani riuscì a vendere pochi quadri e solo per pochi franchi ciascuno.
Nonostante ciò, mentre era a Nizza, produsse la gran parte dei dipinti che sarebbero diventati i suoi quadri più conosciuti.
Durante la sua vita vendette numerose delle sue opere, ma mai per grosse somme di denaro.
I finanziamenti che riceveva svanivano rapidamente in droga e alcool.
Nel maggio del 1919 fece ritorno a Parigi con Jeanne e la loro figlia. Prese in affitto un appartamento in Rue de la Grande Chaumière.
Qui, sia Jeanne che Modigliani, dipinsero ritratti l'uno dell'altro e di tutti e due assieme.
 
LA FINE
Anche se continuava a dipingere la sua salute si stava deteriorando rapidamente.
I suoi "blackout" alcolici divennero sempre più frequenti.
Dopo che i suoi amici non ne ebbero notizia per diversi giorni, l'inquilino del piano sotto controllò l'abitazione. Trovò Modigliani delirante nel letto, mentre si aggrappava a Jeanne, che era quasi al nono mese di gravidanza. Venne convocato un dottore, ma c'era ormai poco da fare, poiché Modigliani soffriva di meningite tubercolotica.
Modigliani morì. Ci fu un enorme funerale, cui parteciparono tutti i membri della comunità artistica di Montmartre e Montparnasse.
Jeanne Hébuterne, che era stata portata alla casa dei suoi genitori, si gettò da una finestra al quinto piano, un giorno dopo la morte di Amedeo, uccidendo con sé la creatura che portava in grembo.
Modigliani venne sepolto nel cimitero Père Lachaise.
Jeanne Hébuterne venne seppolta al Cimetière de Bagneux, vicino a Parigi, e fu solo nel 1930 che la sua amareggiata famiglia concesse che le sue spoglie venissero messe a riposare accanto a quelle di Modigliani.
La loro figlia di soli 15 mesi, Jeanne, venne adottata dalla sorella di Modigliani a Firenze.
Da adulta, avrebbe scritto una importante biografia di suo padre, intitolata: "Modigliani: uomo e mito". Jeanne morì nel 1984 a Livorno.

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