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Corteo dei Re Magi Gozzoli

Poster: Gozzoli: Corteo dei Re Magi - cm 30x24
  • Poster Gozzoli Corteo dei Re Magi - cm 30x24

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P504P 30 24 270 1,80
P504S 70 50 190 5,50

Corteo dei Re Magi Gozzoli - Benozzo Gozzoli
 
Benozzo di Lese di Sandro, detto Benozzo Gozzoli (Sant'Ilario a Colombano 1421 circa - Pistoia il 4 ottobre 1497). Pittore italiano.
 
Nacque intorno al 1421 nel villaggio di Sant'Ilario a Colombano, presso la Badia di Settimo. Nel 1427 si trasferì con la famiglia a Firenze.
Le ipotesi sulla sua prima formazione degli storici dell'arte risultano piuttosto discordanti, l'ipotesi più accreditata sembrerebbe quella di Giorgio Vasari, secondo il quale, Benozzo sarebbe stato discepolo di Beato Angelico.
Dal Vasari, oltre le poche notizie sulla vita di Benozzo, riceviamo anche il nome con cui lo conosciamo, il vero nome del pittore era infatti Benozzo di Lese, ribattezzato poi dal Vasari, nella seconda stesura delle Vite (1568), come Benozzo Gozzoli.
 
Di fatto, si ha la certezza che ricevette una valida formazione in maturità dal maestro Angelico, ne fu infatti collaboratore a Firenze nella decorazione del Convento e della Chiesa di San Marco furono eseguiti dal Gozzoli su progetto dell'Angelico: la preghiera nell'Orto nella cella 34, l'Uomo dei Dolori nella cella 39, la Crocefissione con la Vergine e i santi Cosma, Giovanni Evangelista e Pietro Martire nella cella 38.
 
Tra il 1437 e il 1439 circa realizza il Ratto di Elena, tavoletta ottagonale che decorava la fronte di un cassone.
Tra il 1440 e il 1445 circa eseguì la Madonna col Bambino e nove Angeli della National Gallery di Londra.
Il connubio formativo con il maestro durò ininterrottamente per un decennio, fatto salvo la parentesi 1444-1447, in cui si impegnò a lavorare alla Porta del Paradiso del Battistero di Firenze come collaboratore di Lorenzo e Vittorio Ghiberti. Forse gli si può attribuire il pannello con la storia di David.
 
Il 23 maggio del 1447 è a Roma insieme all'Angelico chiamato da Eugenio IV per la decorazione di una cappella nel palazzo Vaticano, forse quella del Sacramento, successivamente i due pittori collaborarono sotto Nicolò V per la Cappella Nicolina sempre nei palazzi vaticani, fino al giugno del 1448.
Al 1449 circa risale lo stendardo con la Madonna col Bambino per Santa Maria sopra Minerva, il progetto e il disegno sono forse di Beato Angelico.
Per il polittico Guidalotti dell'Angelico realizzato nel 1448 circa, Benozzo realizza la figura di Santa Caterina d'Alessandria.
 
Il periodo di collaborazione e formazione alla stregua di Beato Angelico termina nel 1449 con la decorazione delle volte della Cappella Nuova o di San Brizio nella cattedrale di Orvieto, nelle uniche due vele della volta terminate, il Gozzoli esegue parte delle teste dipinte nei costoloni e alcuni dei volti della vela dei Profeti.
 
Terminato il sodalizio con il suo maestro, nel 1450 si trasferisce in Umbria. A quell'anno risale l'Annunciazione di Narni, prima opera autonomo e firmata: OPU[S] BENOT[I] DE FLORENT[IA].
Nel 1450 circa inizia la decorazione del monastero di San Fortunato a Montefalco. Di Gozzoli sono la lunetta con Madonna col Bambino tra i Santi Francesco e Bernardino da Siena, la Madonna col Bambino e un Angelo musicante e San Fortunato in trono. Per l'altare maggiore della stessa chiesa realizzo la tavola con l'Assunzione della Vergine, oggi alla Pinacoteca vaticana.
Tra il 1450 e il 1452 realizza su commissione della Clarisse di Montefalco la tavola con Sant’Orsola angeli e Donatore (forse Suor Ginevra).
 
Del 1452 sono gli affreschi della tribuna absidale nella chiesa di San Francesco con le Storie della vita di San Francesco, commissionati da un colto committente, teologo e predicatore: Fra' Jacopo da Montefalco dell'ordine dei Frati Minori. La fonte iconografica è probabilmente il De conformitate vitae beati Francisci ad vitam Domini Jesu di fra Bartolomeo da Pisa. La base è formata da una fascia a girali con ritratti dei francescani famosi, le scene con le storie della vita di san Francesco sono divise in dodici riquadri su tre registri e sulla volta i cinque santi dell'Ordine e san Francesco in gloria tra gli angeli e sull'intradosso dell'arco trionfale Francesco mostra le stimmate attorniato da dodici compagni.
 
Nella cappella di San Girolamo, contemporaneamente alla realizzazione degli affreschi con la vita di san Francesco, vi realizza al centro della scena un finto polittico completamente dipinto, nel registro inferiore alcuni episodi della vita di san Girolamo e nella lunetta una Crocifissione,
Sulla fascia che divide i due registri è la scritta "costruita e dipinta…il primo giorno di novembre del 1452".
Uno dei primi esempi di pittura illusionistica ma anche un modo per promuovere le sue capacità.
Dello stesso anno è la Madonna dell'Umiltà col Bambino e i santi Francesco e Bernardino da Siena e il Donatore Fra Jacopo da Montefalco.
 
Sua L'Annunciazione, commissionata dal Cardinale Berardo Eroli già nella Chiesa di San Domenico, in Narni ed ora nel Museo Eroli della stessa città.
Nel 1453 le Clarisse del convento di Santa Rosa a Viterbo commissionarono a Benozzo un ciclo di affreschi con le storie della vita di Rosa da Viterbo, distrutti nel 1632. Furono copiati da Francesco Sabatini prima di essere distrutti.
Del 1456 è la Madonna dell'Umiltà con Santi, nota come Pala della Sapienza Nuova, per il Collegio di San Gerolamo a Perugia, firmata e datata.
 
Nel maggio del 1459 Benozzo è a Firenze, dove sposa la figlia di un mercante di tessuti, da cui avrà nove figli, fra cui Francesco e Alessio pittori. Nel luglio dello stesso anno iniziò il completamento della Cappella dei Magi nel Palazzo dei Medici con il fiabesco Viaggio dei Magi, su commissione di Cosimo de' Medici. In realtà l'episodio evangelico era solo un pretesto per raffigurare i successi politici della famiglia Medici e immortalare i ritratti di famiglia.
 
Al 1460 risale la Madonna col Bambino e angeli di Detroit.
Nel 1461 esegue, prima di lasciare Firenze per San Gimignano, la Pala della Purificazione, commissionata dalla Compagnia di Santa Maria della Purificazione e di San Zenobi in San Marco di Firenze.
Tra il 1461 e il 1462 è la scena di predella con Il Festino di Erode di Washington
Nel 1464 è a San Gimignano.
Nel 1465 per il coro della Chiesa di Sant'Agostino affresca il ciclo con le storie della vita di sant'Agostino, ciclo commissionato di fra Domenico Stramboli nel 1464.
Del 1466 è la pala d'altare della Cappella Rustici in Santa Maria dell'Oro a Terni con il Matrimonio Mistico di Santa Caterina.
Nel 1467 parte da San Gimignano ed è a Pisa.
 
In questi anni risulta l'apertura di una bottega, come aiuto per la realizzazione degli affreschi per il Camposanto di Pisa, commissionati nel 1468 e terminati nel 1484, gli affreschi sono andati quasi completamente distrutti in seguito a un bombardamento del 1944.
Negli stessi anni eseguì molte altre opere fra cui affreschi, pale d'altare, tabernacoli e gonfaloni, sia per la città sia per i dintorni.
Tra il 1470 e il 1475 esegue la tavola col Trionfo di san Tommaso d'Aquino del Louvre per la Cattedrale di Pisa.
 
Nel 1495 torna a Firenze in seguito alla discesa di Carlo VIII in Italia e alla cacciata dei Medici, suoi protettori dopo alcuni mesi è a Pistoia dove erano i figli Francesco, suo collaboratore, e Giovan Battista, magistrato.
 
Il giorno prima della sua morte i figli vendettero al Cardinale Niccolò Pandolfini, Vescovo di Pistoia due tavole, eseguite con la collaborazione dei figli Francesco e Alessio: la Deposizione dalla Croce del Museo Horne a Firenze e la Resurrezione di Lazzaro della National Gallery of Art di Washington, in cui non v'è più traccia del decorativismo e del mondo fiabesco ma tutto è retto da modi austeri e drammatici, modi influenzati dalla predicazione di Girolamo Savonarola.
 
Morì a Pistoia, forse di peste, nel 1497.
 

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